L’esame d’italiano svolto settimana scorsa dall’attaccante uruguayano Luis Suarez, dichiarato sogno juventino, sarebbe irregolare. La Guardia di Finanza e la Procura di Perugia indagano.
Semplice da pronunciare, la parola passaporto è composta da quattro sillabe comode ed espresse come il secondo caffè della mattina che si beve prima di svolgere un esame all’Università per stemperare tensione e nervosismo allo scopo di servire le risposte giuste al professore.
Ultimamente, però, nonostante secondo la grammatica italiana sia un “nome comune di cosa”, il termine “passaporto” presenta delle irregolarità, come un comune e fastidioso verbo irregolare le cui antiche e affascinanti regole sono sempre pronte a farti capire la complessità della lingua italiana.
A meno che non ci si trovi geograficamente nel cuore d’Italia, e precisamente a Perugia, dove all’Università per Stranieri si può ottenere facilmente il passaporto, superando una elementare prova di italiano. Che possa essere una coincidenza o un privilegio è difficile da comprendere o da indagare.
Ecco perché la Procura di Perugia, con una nota ufficiale, ha evidenziato questa mattina l’irregolarità della prova svolta settimana scorsa dal giocatore uruguayano Suarez che era quasi pronto a indossare la maglietta della Juventus una volta superato l’esame, il quale sembra essere stato concordato nei giorni precedenti all’appuntamento accademico.
“Durante le indagini delegate dal febbraio 2020 alla Guardia di Finanza di Perugia per fatti emersi nel contesto dell’Università per Stranieri è emersa un’irregolarità nella prova di italiano svolta da Luis Suarez il 17 settembre 2020”.
Con queste parole si apre il “Caso di Perugia”, che sembra avere come protagonisti il corpo dirigente e docente universitario del capoluogo umbro e i legali della società Juventus.
Nei prossimi giorni si cercherà di capire meglio cosa c’è dietro a questo imbarazzante episodio che toglie inevitabilmente un po’ di caffeina alla credibilità dell’Università italiana.
Concludiamo l’articolo con una considerazione tra domanda e curiosità: “La pausa caffè di Suarez sarà stata a spese del rettore dell’ateneo o del tassista che l’ha accompagnato all’ingresso dell’Università”?
Intanto depositiamo regolarmente il nostro passaporto nella nostra apposita tazzina del mattino con la marca da bollo in bocca.